Progetti
Stiamo aggiornando questa pagina per presentarvi iniziative pionieristiche, idee e voci cdi giovani ed esperti.
Ecco un anteprima, ma molto altro seguirà.
VISITA ANCHE LA NOSTRA PAGINA ADVOCACY PER ESPLORARE I NOSTRI PROGETTI PASSATI
​
RIMANETE SINTONIZZATI!
Future Rights percorre una sentieristica per trasformare la narrazione culturale e gli approcci sistemici ai diritti e alla protezione dei bambini e dei giovani, in particolare quelli più marginalizzati e a rischio nell'ambito dei diritti umani e giustizia sociale. I pilastri di Future Rights assieme al percorso ELEVATE forniscono una chiara guida per i progetti che si allineano alla missione e alla visione di Future Rights, garantendo un approccio mirato e di impatto per guidare un cambiamento significativo.
Voices that Rise: Eleviamo le voci di giovani, bambini e sostenitori che si battono per i diritti umani, la protezione dei minori e la giustizia sociale in comunità spesso trascurate.
Insight Lab: Discutiamo e scambiamo conoscenze e ricerche per trovare soluzioni in ambito di diritti umani, giustizia sociale e protezione dei minori, ponendo le iniziative guidate dai giovani in prima linea e promuovendo pratiche basate su evidenze per coltivare una nuova cultura dei diritti dei bambini.
U-Change (Unlocking Potential for Change): Diamo potere ai bambini e ai giovani marginalizzati e a rischio per riconoscere e sbloccare il loro potenziale come agenti di cambiamento, fornendo opportunità autentiche, orientamento su misura e condivisione collaborativa di competenze.
Voices That Rise
Eleviamo le voci di giovani, bambini e sostenitori che si battono per i diritti umani, la protezione dei minori e la giustizia sociale in comunità spesso trascurate. Fornendo piattaforme affinché idee, progetti e storie risuonino e ispirino cambiamenti, portiamo i loro sforzi in prima linea.
Attraverso la narrazione e i media visivi—come la fotografia partecipativa e altre forme creative—aiutiamo queste voci a emergere con maggiore forza. Creiamo uno spazio per questi sforzi potenti, dando ai giovani e agli individui la possibilità di assumere il controllo delle loro narrazioni e condividere le loro esperienze dirette riguardo a violazioni dei diritti e problematiche di protezione. Questo approccio sposta queste questioni fuori dal regno concettuale in cui i decisori spesso si impantanano, tracciando la strada verso una visione collettiva di un futuro giusto e sostenibile.
Lo storytelling per la Memoria e la Giustizia
Per coloro che non hanno vissuto la guerra in prima persona, non ci sono ricordi personali da condividere, ma c'è molto da imparare da chi l'ha vissuta. I nostri primi incontri con la guerra avvengono spesso attraverso i libri di storia, mentre i media offrono scorci sui conflitti in corso. In questo contesto, le esperienze dirette della guerra sono raramente qualcosa che possiamo o addirittura desideriamo condividere. Tuttavia, diari e giornali—sia del passato che del presente—offrono intuizioni intime nelle vite di coloro che affrontano quotidianamente il conflitto, catturando voci ed emozioni che la storia da sola non può trasmettere.
La narrazione e la memoria sono sempre state strettamente collegate, in particolare nell'ambito della difesa dei diritti. Le narrazioni risuonano con noi perché le nostre menti sono naturalmente predisposte a ricordare storie e a viverle come se ne fossimo parte. Questo strumento antico e potente ha la capacità di generare cambiamenti nella società, poiché i racconti personali di avversità sono più facilmente identificabili e suscitano la nostra empatia. Attraverso questa connessione, le storie possono plasmare opinioni e guidare cambiamenti significativi.
​​
Questo è precisamente l'obiettivo del blog "It's Ruba from Gaza", scritto dopo il 7 ottobre, che racconta la vita stessa di Ruba Akkila e della sua famiglia. Lo scopo di Ruba nel scrivere è duplice: mantenere viva la memoria affinché gli orrori della guerra non vengano mai ripetuti e umanizzare e dare voce ai numerosi palestinesi le cui vite, dignità e cultura sono a rischio.
Ruba prova ad andare oltre le statistiche che ci intorpidiscono, risvegliando empatia e consapevolezza, e ricordandoci che i civili sono molto più di semplici numeri
Future Rights ha intervistato un'operatrice umanitaria palestinese e blogger, insieme a giovani scrittori di We Are Not Numbers, per esplorare perché condividere storie personali non è solo una scelta, ma un imperativo morale. Questi giovani autori sono in prima linea nel ridefinire la narrazione che vede i giovani palestinesi, i conflitti e la cultura palestinese, semplicemente rivelando l'umanità che spesso viene oscurata dai titoli di giornali e da una copertura mediatica limitata, sfidando così la posizione degli attori umanitari, della comunità internazionale e dei donatori.
​
"In momenti come questi, in cui la copertura mediatica spesso non riesce a catturare il quadro completo delle nostre esperienze, noi, come civili, ci sentiamo obbligati a documentare e condividere le nostre verità. C'è una responsabilità profonda nel testimoniare, specialmente quando i testimoni esterni sono assenti."
Scaletta dell'intervista
Introduction
Domanda 1: Perché è urgente condividere le voci e le narrazioni palestinesi attraverso la narrazione, gli articoli e la scrittura personale? (inizia a 4:26 min)
​
Domanda 2: Qual è lo scopo più profondo dietro la condivisione di narrazioni diverse, specialmente riguardo ai diritti umani e alle esperienze dei palestinesi a Gaza o in Palestina? (inizia a 15:40 min)
​
Domanda 3: In che modo la scrittura serve come forma di guarigione, e perché è essenziale preservare la memoria nelle narrazioni palestinesi? (inizia a 43:18 min)
​
Domanda 4: Perché è cruciale amplificare le voci dei giovani palestinesi e cosa dovrebbe fare di diverso la comunità internazionale? (inizia a 52:52 min)
​
Conclusione e link alle storie e agli scrittori (inizia a 1h:30 min)
​
​​
​​
Letture
-
Estratti da “A clothesline, an old letter, a smashed finger”, Reem Sleem (Studentessa Palestinese, Scrittrice) (inizio al 31:00min)
-
CRYING , Estratti dal Blog: “It’s Ruba from Gaza”, Ruba Akkila (Umanitaria, Scrittrice Palestinese ) (inizio al 1h:06mins)
Partecipazione Giovanile e Giustizia Ambientale
Dal 2008, organizzazioni e attivisti per i diritti umani e ambientali hanno condotto ricerche approfondite per svelare i danni inflitti dall'industria estrattiva in Perù, come nella comunità e nell'ambiente di Cerro de Pasco. Qui ad esempio, i risultati hanno rivelato un grave problema di avvelenamento da metalli pesanti, noti per le loro proprietà neurotossiche, cancerogene, teratogene e tossiche in generale. I bambini di età compresa tra 5 e 14 anni, la fascia d'età più vulnerabile a tali esposizioni, sono stati colpiti da deficit cognitivi e fisici e da disturbi mentali, mentre gli adulti, i genitori, a causa dell'alto livello di metalli pesanti, hanno mostrato comportamenti violenti all'interno delle famiglie, in particolare verso i loro figli.
Future Rights crede nella partecipazione dei giovani alla giustizia ambientale e alla responsabilità, soprattutto per quanto riguarda coloro che sono emarginati e maggiormente colpiti. I Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani (Business and Human Rights) forniscono un quadro per pratiche commerciali etiche, mirato a prevenire abusi sui diritti umani e a offrire rimedi. Tuttavia, il ruolo dei giovani, in particolare delle comunità emarginate, nel plasmare questa agenda rimane una questione urgente. Alcune domande che ci poniamo sono:
• Le voci dei bambini, adolescenti e quelle dei giovani sono adeguatamente rappresentate nelle politiche e nei processi decisionali?
• I giovani e gli adolescenti di altri paesi sono consapevoli delle violazioni dei diritti umani che i loro coetanei subiscono in altre parti del mondo?
• In tal caso, come gli adolescenti e i giovani assumono un ruolo di leadership nell'advocacy e nel fornire supporto reciproco, dando voce ai più vulnerabili?
• Nel caso di Cerro de Pasco, cosa significa crescere vivendo vicino a miniere a cielo aperto, e come le istituzioni e la comunità globale possono affrontare questi problemi e garantire che i diritti e il benessere di tutti i bambini e i giovani siano protetti?
​
Ascolta l'intervista alle studentesse del progetto Operation Daywork, in cui parlano di partecipazione giovanile, diritti umani, mobilitazione e solidarietà, creare ponti con altre realtà giovanili nel mondo e dialogo intergenerazionale!
*Per maggiori info vedi anche EarthRights International and Source International e Operation Day Work
​
​
The Insight Hub
Un centro per la discussione, lo scambio di conoscenze e la ricerca sui diritti umani, la giustizia sociale, i diritti dei bambini e la protezione dei minori, utilizzando metodi innovativi e partecipativi. Poniamo le iniziative e le esperienze guidate dai giovani al centro, promuovendo sinergie per trovare soluzioni. Diffondendo ricerche, miriamo a informare pratiche basate su evidenze nei diritti e nella protezione dei minori all'interno di contesti contemporanei, coltivando una nuova cultura attorno a queste questioni critiche.
Natural Building, Global Bridging
Immagina un mondo in cui studenti universitari di ingegneria canalizzano le loro competenze per superare i confini della costruzione tradizionale e portano soluzioni innovative e sostenibili alle comunità di tutto il mondo.
Ora immagina che incontrino un ingegnere civile che, dopo anni trascorsi a costruire piscine olimpioniche e a realizzare rifugi nelle aree più remote e colpite da crisi umanitarie, introduca in Libano una tecnica di bioedilizia sorprendente e naturale.
Pensa ancora più in grande: e se questo scambio di conoscenze andasse oltre le università e gli esperti, raggiungendo anche studenti delle scuole superiori in Italia?
Adolescenti che stanno esplorando percorsi professionali potrebbero apprendere direttamente da mentori universitari e scoprire come i principi ingegneristici vengano applicati in alcune delle aree più vulnerabili del mondo. Immagina questi giovani imparare non solo di architettura e ingegneria, ma a ridefinire la loro idea di apprendimento e la loro visione di ciò che è possibile, e soprattutto a comprendere il valore della comunità, della solidarietà e della resilienza.
Che cosa potrebbe accadere se queste giovani menti, ispirate da tecniche ecosostenibili innovative e da una prospettiva globale, unissero le forze con i loro coetanei in Libano e oltre?
In un futuro così, giovani da angoli diversi del mondo potrebbero imparare a costruire in modo sostenibile, a favorire la comprensione interculturale e a usare i loro talenti per fare la differenza. Non è solo costruzione; è coltivare soluzioni che risuonano di scopo e di possibilità.
RIMANETE SINTONIZZATI!
Building Baladi mira a riportare la Costruzione Naturale al centro dell'attenzione in Libano attraverso l'Educazione, il Design e la Costruzione.
Il termine Baladi, che significa "del posto" o "del paese", è solitamente usato in Libano per indicare cibi locali o fatti in casa, sani, tradizionali e naturali.
Building Baladi è stato avviato nel 2019 da Robert Malies, originario del Regno Unito, con un background in ingegneria civile, lavoro umanitario e salute pubblica.
La Collaborazione tra Future Rights and Ground-UP
Future Rights è orgogliosa di collaborare con Ground-UP, un'organizzazione impegnata nella creazione di soluzioni innovative e sostenibili per i diritti e la protezione dell'infanzia, dando priorità alle iniziative dal basso promosse da organizzazioni di base, tra cui movimenti e comunità, su scala locale e globale. Future Rights contribuisce alla componente inerente alla partecipazione dell'infanzia e giovanile in diversi progetti tra cui il Child Lab.
Per saperne di più, visitate la seguente landing page!